Nel mese di aprile del lontano 1982 una decina di alunni della IVa EsA in pellegrinaggio alla mitica Fiera del Radioamatore di Pordenone decidono di investire 10.000 lire a testa per acquistare un oscilloscopio usato dallo storico banchetto di strumentazione surplus della ditta Doleatto di Torino.
Nel viaggio in treno di ritorno verso Mestre il controllore del convoglio osservò che il pesante e voluminoso apparecchio avrebbe dovuto pagare un intero biglietto perché occupava un posto a sedere nello scompartimento, suscitando sincera preoccupazione nei suoi nuovi proprietari ormai squattrinati dopo un simile acquisto.
Utilizzato nei mesi successivi per vari esperimenti giovanili condotti in garage e soffitte dopo averlo dotato di una sonda auto costruita riciclando il corpo di una penna a sfera ed un metro di cavo coassiale da antenna CB, l’apparecchio valvolare a singolo canale con ben 2MHz di banda passante venne infine sistemato nel 2014 in una teca per essere esposto nel museo della scuola.
Lo schema di questo oscilloscopio è rintracciabile in internet assieme a varie note storiche originali della Tektronix riguardanti questi strumenti che dal 1950 al 1960 popolarono i laboratori elettronici più all’avanguardia di quell’epoca.
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