1. Introduzione
Il 1 Ottobre 2019, il nostro Istituto ha compiuto 50 anni, anni in cui “lo Zuccante”, grazie al suo corpo docente, i suoi laboratori, la sua strumentazione, ha rappresentato l’avanguardia nei settori più avanzati della tecnologia; informatica elettronica e telecomunicazioni al servizio di una didattica avanzata e molto spesso innovativa. Molta di questa strumentazione è andata persa o danneggiata irrimediabilmente, alcuni pezzi però sono stati “salvati” prima di diventare RAEE e finire in discarica. Dopo varie collocazioni provvisorie questa strumentazione necessita di una collocazione “dignitosa” che possa raccontare la nostra storia.
2. Obiettivi
Il progetto MITIC.Z – Museo Istituto Tecnico Industriale Carlo Zuccante, si prefigge di iniziare una nuova avventura. Partendo da pochi ma significativi pezzi di modernariato elettronico che hanno caratterizzato la storia dei nostri laboratori. Dall’ UNIVAC 9200, ai primi calcolatori elettromeccanici, alla Programma 101 di Olivetti e i più celebri personal computer. Creando un percorso visivo e multimediale che possa testimoniare come si è evoluta la didattica laboratoriale e in generale l’informatica in questi 50 anni.
3. Progetto, Cenni Storici
Circa 15 di anni fa in occasione di una “pulizia generale” dei locali interrati della scuola, prima che il polipo idraulico di un camion della nettezza urbana raccogliesse e li portasse via, sono stati salvati una decina tra calcolatori elettronici, microcomputer, home computer e l’UNIVAC 9200. Alcuni studenti coordinati dal Prof. Carmelo Barchitta hanno recuperato questi calcolatori ripuliti e restaurati per quanto fosse possibile. Il problema però è sorto su come e dove posizionarli, una sede molto provvisoria è stata trovata su dei tavoli in una zona adiacente alle scale principale. Come spesso accade però il provvisorio diventa definitivo e la collezione, non essendo opportunamente protetta, con l’andar del tempo è tornata alle condizioni precedenti. Si è ritenuto quindi opportuno toglierli da quella sede e riportali in magazzino in armadi chiusi. Negli ultimi due anni in occasione degli Open Day, grazie alla passione e dedizione dell’ex studente Alessandro Liberalato sempre incoraggiato e supportato dal prof. Barchitta, è stato possibile recuperarli e rimetterli in funzione. Durante gli incontri ne hanno infatti illustrato e spiegato le caratteristiche e il funzionamento agli studenti delle scuole medie e alle loro famiglie, i quali si sono dimostrati molto interessati.
4. Progetto, Oggi
Da qui è ripartita con forza l’idea di costituire un gruppo interessato a dare un “corpo” organico al nascente Museo. Con l’aiuto del alcuni assistenti tecnici, il 1° vicari Con l’aiuto del alcuni assistenti tecnici, il 1° vicario prof. Renzo Nalon, ha individuato presso la sede di via Baglioni 22, la possibile collocazione delle strutture espositive che andranno a far parte del primo nucleo del MITIC.Z. Lungo il corridoi principale nell’atrio dell’istituto si è convenuto di collocare l’UNIVAC 9200 II della Sperry Rand composto da 4 corpi: il nucleo processore, l’alimentatore, la stampante e la perforatrice. Per poter esporre il resto dei calcolatori saranno necessarie dei moduli espositivi (vedi scheda progetto) composti da teche coperte in plexiglas eventualmente illuminati con delle strisce a led non visibili. Gli espositori saranno organizzati in sezioni dedicate, a fianco saranno posizionati dei pannelli informativi con foto e testi descrittivi.
5. Progetto, Multimedialità
Strumenti e dispositivi che hanno fatto parte della storia della tecnica oltre che del nostro istituto saranno nuovamente resi disponibili e fruibili per studenti e visitatori, grazie anche a un sistema multimediale. L’utente, solo avvicinandosi fisicamente ad essi, potrà ottenere contenuti multimediali relativi ai dispositivi esposti. Grazie agli studenti del progetto “Mobile” dell’indirizzo Informatica coordinati dal prof. Andrea Morettin, realizzeranno un’app REST (prima release per Android) la quale permetterà, una volta installata nel dispositivo mobile, di fruire dei contenuti avvicinando il dispositivo ad un QRCode posizionato sull’oggetto o in prossimità di esso. Verrà inoltre programmato un server REST (software) che garantirà appunto il servizio di tali contenuti; tale server potrà essere installato su macchina locale collocata nel nostro data center sfruttando la rete WiFi o su altro Web Provider esterno. I contenuti messi a disposizione oltre a dare sintetica descrizione dell’oggetto forniranno “narrazioni didattiche” riguardo all’uso fattone nella nostra scuola in passato, a tal fine verrà chiesta la collaborazione di nostri ex docenti e di tutti quel personale che potrà fornire informazioni a riguardo. In una prima fase tali contenuti saranno composti da testi e foto opportunamente organizzati e presentati nell’app. Inoltre in una altra sezione della App, si potrà accedere ad una mediateca, tale sezione sarà dedicata a ripercorre gli anni ottanta e novanta, in cui i dispositivi venivano commercializzati con raccolta di vecchie campagne di advertising dal mondo dell’informatica. Questa sezione storica potrebbe contribuire a sovvertire il luogo comune che nulla come la tecnologia ci ricorda quanto ciò che è valido e all’avanguardia oggi, sarà obsoleto e superato domani.
6. Progetto, Elementi costituenti il museo
Faranno parte di questo primo nucleo diverse tipologie di calcolatori e strumentazioni elettroniche, oltre al citato UNIVAC 9200 prodotto nel 1967 dalla Sperry Rand per competere con IBM System 360 aveva uno storage di 8K-bytes espandibile a 16K-bytes, programmabile solo in Assembler per programmare in Fortran ci si collegava telefonicamente via modem ad un altro mainframe presso il Politecnico di Milano (UNIVAC 1108); la Olivetti Programma 101 il primo personal computer della storia, presentato per la prima volta alla grande esposizione dei prodotti per ufficio BEMA di New York nell’ottobre 1965; l’Apple IIe con scheda Apple 80 colonne + 64KB di Ram; Hewlett-Packard 86b degli inizi anni ‘80 con 128 K RAM; Olivetti M24 prodotto nel 1985 con processore Intel 8086; IBM 5150 uno dei primi con microprocessore ad architettura x86; Rockwell AIM 65 microcomputer basato sul microprocessore MOS Technology 6502; NBZ80 prodotto dall’azienda italiana SGSATES nel 1979, basato sul microprocessore Z80; Oscilloscopio da laboratorio CRT Tektronix Type 514AD anni ‘50.
7. Analisi dei Costi
Per poter proseguire con l’allestimento delle scaffalature che ospiteranno le apparecchiature costituenti il MITIC.Z la scuola dovrà dotarsi delle seguenti attrezzature, i prezzi sono molto indicativi e compresi di IVA:
- Teche in MDF sp. 30 mm Dim. 1500x740x740 mm finitura in laccato Pz. 3 Euro 1200
- Pannello ad angolo in policarbonato sp. 3 mm Pz. 3 Euro 480
- Struttura in ferro per bloccaggio gamboni Pz.3 Euro 330
- Kit Strisca led compreso di trasformatore Pz.3 Euro 180
- Totem informativi con stampa cm 1500x600h mm Pz.2 € 180
8. Conclusioni
Il MITIC.Z potrà essere il primo passo di una collezione storica che, per mezzo secolo, grazie all’insegnamento dell’informatica e dell’elettronica ha formato centinaia e centinaia di tecnici che hanno contribuito e continuano a contribuire allo sviluppo tecnico industriale del territorio veneziano. Questo primo piccolo nucleo potrà essere eventualmente ampliato e migliorato anche con collaborazioni e contributi esterni provenienti dal territorio: ex studenti, aziende storiche del settore e fondazioni culturali.