Un oggetto indimenticabile, vi dice niente OAG?
di Alessandro Memo, 12 gennaio 2022
Nel lontano ’69 facevo la terza En allo Zuccante. In realtà la mia classe, specializzazione Elettronica Industriale, si trovava nella sede staccata di Venezia, in attesa che trovassero anche per noi uno spazio adeguato in sede centrale. Nel cassetto dei ricordi ho ritrovato questo strano oggetto, probabilmente di ferro, ma non ne sono sicuro, dato che fino ad oggi non mostra alcuna traccia di ruggine.
Per chi non l’ha mai vista, rappresentano due anni di lavoro in Officina Aggiustaggio (OAG), un laboratorio di meccanica del biennio, che noi facevamo al pomeriggio. Dopo un trimestre di tecnologia, ed un trimestre di prove, l’ultimo trimestre veniva dedicato al progetto finale: appunto quell’oggetto non meglio identificato della figura. Una piastrina opportunamente smussata il primo anno, ed il dado tagliato e attaccato con una vite il secondo anno.
Termini come lima, bulino, inchiostro blu di prussia, trapano, limatrice, erano all’ordine del giorno, come le lunghe e accurate pulizie di fine pomeriggio.
Ma quello che ricordo di più erano gli scherzi, se vogliamo chiamarli così, che ci facevamo verso fine anno: se lasciavi l’oggetto incustodito per qualche minuto, al tuo ritorno lo ritrovavi leggermente ‘scheggiato’. Inavvertitamente era caduto a terra giusto su uno spigolo. E l’unico rimedio era ricominciarlo a limare e lappare, sperando che qualche decimo di millimetro in meno nelle dimensioni non venisse penalizzato nella valutazione finale.
Ma nessuno se la prendeva realmente, tanto il prof. sapeva che … poteva succedere!!!