La vicenda di una sigla, di Andrea Mugnolo

A d “Z”: che cosa rappresenta questa stringa di segni e lettere? A prima vista si direbbe una password, ma non lo è, si tratta, come dice il titolo, di una sigla: Amici dello “Zuccante”. Dietro questa sigla c’è una storia. Ma procediamo con ordine.

Capitolo primo

Nel 2018/2019, in occasione del cinquantenario ormai imminente dell’ITIS “Carlo Zuccante”, si comincia a pensare ad una “celebrazione”, da tenersi nel 2019, appunto, richiamandosi alla fondazione del 1969.
Il Liceo “Giordano Bruno” ha appena tenuto una solenne cerimonia in un teatro, ha elaborato un libro fitto di ricordi, commenti, dati statistici e anagrafici, lavorando attraverso una neonata organizzazione di ex studenti e docenti. Inoltre l’associazione cittadina
Scuola e Città dedica alla ricorrenza un numero speciale della propria rivista “Connessioni”.
Insomma: l’esempio dell’istituto così vicino non può non stimolare energie e iniziativa, anche all’ITIS “Carlo Zuccante”, quindi all’inizio del 2019/2020 si comincia a lavorare con impegno intorno alla “celebrazione”.

Compare una bella pubblicazione, un lavoro del Professor Mauro Pitteri che anatomizza il primo anno dell’istituto attraverso un’appassionata ricerca d’archivio. Anche Scuola e Città fa propria l’iniziativa e predispone un numero speciale di “Connessioni”, il 14, interamente redatto da docenti della scuola. Infine il “Gazzettino”, omaggia l’Istituto con un lusinghiero articolo non sollecitato e ispirato dalla rivista di Scuola e Città.
Sono stati preparati i materiali, la documentazione comincia ad esserci. Bisogna parallelamente organizzare l’evento.
In vicepresidenza, diventata, il mercoledì, nei mesi autunnali del 2019, il quartiere generale dell’iniziativa, un gruppo di colleghi inizia a discutere e a programmare un evento celebrativo. Mano a mano il gruppo si estende e vengono invitati a collaborare colleghe e colleghi già in pensione che possono portare con sé un bagaglio imperdibile di esperienze e conoscenze.
Prende consistenza l’idea di una presentazione dei punti di forza dell’istituto nel passato, nel presente e nel prossimo futuro. Con video inviati da ex allievi ora in servizio in prestigiose realtà, con immagini, testimonianze, anticipazioni. Evento da tenersi in Aula Magna, subito dopo le vacanze di Natale del 2019/2020. “Diciamo a febbraio, dopo gli scrutini”, si conviene
unanimemente.
E l’evento viene minuziosamente preparato, gli interventi previsti e conteggiati, minuto per minuto. Ci sono persino i colleghi musicisti che, per più di vent’anni, hanno vitalizzato l’Aula di Musica e che adesso volentieri di prestano a eseguire dal vivo stacchi e accompagnamenti musicali tra un intervento e l’altro.
Il DS ha accolto favorevolmente l’iniziativa, il Consiglio di istituto l’ha approvata. E poi, a fine febbraio…

Capitolo secondo

statuto Amici dello Zuccante

A settembre 2020 altri colleghi ancora vanno in pensione, tra quelli che avevano animato il gruppo dell’anniversario. Il DS propone, allora, di costituire una Associazione per mantenere, al di là della celebrazione del cinquantenario, un sentimento identitario che in realtà non è mai venuto meno e che si sta rinsaldando proprio nell’emergenza della situazione generale.
Così si ricomincia. Da casa, di nuovo a cavallo tra autunno e inverno, questa volta di martedì, nel tardo pomeriggio e poi di sera: il gruppo si incontra su Zoom e riprende ad elaborare idee.
È cambiata la prospettiva: non si parte da dentro la scuola con l’appoggio di alcuni (sempre di più) volenterosi in pensione ma si lavora da fuori, ben consci dei confini e delle differenze che si delineano.
Di nuovo è il senso di appartenenza a motivare il gruppo: contrassegna non solo gli ex docenti, ma gli ex studenti, gli ex dipendenti e anche chi ha lavorato all’ITIS “Carlo Zuccante” e ora presta servizio altrove.
All’inizio il gruppo non è numeroso, ma via via si infoltirà.
Tanti i punti da discutere, occasioni per approfondire temi e argomenti non necessariamente affrontati in precedenza. Come si forma un’Associazione, a chi ci rivolge, dove si trovano le informazioni necessarie, che documentazione bisogna preparare?
Arrivano subito gli aiuti: alcuni membri del gruppo hanno già esperienza in merito, a volte anche in organizzazioni di respiro nazionale. Gli altri ascoltano e apprendono.
Bisogna stendere uno Statuto (e prima ne leggeremo un bel po’), chiarire le nostre finalità, scriverle esplicite e precise in un articolo dello Statuto stesso che costituisce condizione irrinunciabile all’approvazione. L’Articolo 5. Che non si trova già pronto da scaricare in rete e va scrupolosamente elaborato.
Entriamo così come Associazione nel Terzo Settore che raggruppa le iniziative di volontariato e le disciplina ordinatamente.
Perciò si riflette, si discute, si prova a costruire: di che cosa si occupa un’Associazione di ex docenti, studenti, lavoratori di una scuola? E come ci si pone, ora, nei confronti di tutti coloro che in questa scuola ci vivono e la “mandano avanti”? Come collaborare senza interferire?
Questo dibattito è stato particolarmente interessante, si è snodato per parecchi incontri spesso tra vecchie conoscenze. Ha dato la cifra del susseguirsi delle generazioni, delle diverse suggestioni che queste stesse inducono. Ognuno è cambiato rimanendo se stesso.
Si lavora sul nome dell’Associazione tramite un sondaggio tra i membri: si chiamerà appunto Associazione Amici dello Zuccante.
Lo Statuto: scritto, riscritto, approvato.

Capitolo terzo

Quanti siamo? Basta contare i riquadri della griglia di Zoom quando ci incontriamo, oppure valutare a occhio la fila degli indirizzi mail. Non siamo tanti.
Inizia un’altra fase. Un collega (anzi, un membro della futura Associazione) con pazienza certosina contatta tutti coloro che hanno dimostrato interesse a partecipare ad attività socializzanti intorno all’istituto rispondendo mesi prima ad un modulo Google. E non si limita a scrivere loro, spesso li raggiunge telefonicamente.
Così si verifica che, dei sessanta che avevano risposto positivamente, almeno una ventina è ancora disponibile: diventiamo circa una trentina. Hanno risposto gli ex studenti, dai venti ai settant’anni e oltre siamo rappresentati. Per i nuovi arrivati un bell’incontro dedicato, per spiegare di che cosa si è discusso finora e per evitare di riprendere tutto daccapo.
Bene, e poi? Come farsi conoscere, come rimanere “visibili”? Ci vuole un sito. Creata la Commissione, pardon il gruppo. “Commissione” appartiene alla nostra vita precedente. Il gruppo si compone di due ex studenti e tre docenti.
Sarà un sito dinamico, non ospiterà pubblicità. Si occuperà di testimonianze storiche, di esperienze da diffondere, di buone pratiche, di storie di successo. Oltre a fornire le informazioni ufficiali e a consentire ad esempio l’iscrizione online. Magari il sito potrà pubblicare la data del nostro primo incontro in presenza, cioè insieme, realmente, e non solo per discutere o rimembrare, ma anche, e soprattutto, per fare festa. Sondaggio anche sul nome del sito: prevale “amicizuccante”.
Il sito, volendo, è già pronto.

Capitolo quarto
(e successivi)

L’Associazione si pone come scopo la valorizzazione dell’immagine dell’istituto e del ruolo della formazione tecnico-scientifica attraverso varie iniziative attualmente in preparazione. Inoltre l’Associazione si propone di dare impulso a iniziative già in atto come l’Aula di Musica e il Museo dello Zuccante.
Se graditi, verranno elaborati dei contributi destinati a pubblicazioni dell’istituto come, ad esempio, alla presente rivista.
Le attività dell’Associazione andranno a costituire occasioni di incontro, motivi di riflessione e discussione, momenti di socializzazione per ritrovarsi e divertirsi nel senso etimologico del termine.
La costituzione dell’Associazione verrà formalizzata all’inizio del mese di settembre del corrente anno (nota del trascrittore: era il 2021).

(articolo tratto dal numero 1 della rivista “Scuola Aperta, esperienze e riflessioni dall’ITIS Carlo Zuccante”)